Il termine “famiglia” (家 – jiā; ga in cantonese) nel kung fu tradizionale assume un significato molto particolare in relazione al contesto della cultura cinese e in modo particolare all’interno delle scuole marziali tradizionali.
Genericamente la nozione di “famiglia” riporta alla concezione della famiglia biologica e a dei modelli di ruolo con cui ci relazioniamo dalla nascita e che siamo portati ad emulare. Nelle scuole di kung fu tradizionale si possono riscontrare le stesse dinamiche presenti all’interno di una famiglia biologica, come gradi di parentela. Si creano e formano veri e propri “alberi genealogici” di appartenenza (lignaggi), attraverso i quali vengono tramandate, di generazione in generazione, da maestro a discepolo, le tradizioni, la storia, i valori, lo stile e la cultura propri della famiglia.
Appartenere alla ‘famiglia’ assume un significato preciso per i praticanti di kung fu in quanto impatta sulla propria qualità della pratica e sulle relazioni che si instaurano sia all’interno sia all’esterno della famiglia. Il senso di appartenenza alla famiglia di kung fu si basa su principi di fratellanza e solidarietà ed offre un luogo (spazio – anche non fisico) sicuro all’interno di una comunità eterogenea per età, etnia, genere, religione e classe sociale. Sviluppa inoltre un forte senso senso di reciprocità nelle relazioni.
I precetti, le regole e gli ideali di una famiglia nel kung fu possono illuminare la via che il praticante deve percorrere affinché l’identità di uno stile possa essere trasmesso nel tempo (vedi rapporto maestro-discepolo tramite la cerimonia del baishi).
Partendo da questo è quindi possibile comprendere come l’organizzazione, la diffusione e l’identità delle arti marziali cinesi siano state trasmesse.
Se vogliamo veramente comprendere l’importanza della famiglia del kung fu calata però nel contesto della società contemporanea, è importante collocare le arti marziali tradizionali cinesi nella corretta prospettiva storica, culturale e antropologica.
E’ necessario considerare aspetti fondamentali quali il concetto di lignaggio (albero genealogico); la scuola come luogo di pratica e come casa (家 – jiā significa anche casa); i compagni di pratica sono considerati come veri fratelli; il maestro come padre.
E’ imprescindibile l’apprendimento del kung fu tradizionale dal concetto di famiglia, è sempre stato possibile la trasmissione degli stili attraverso legami famigliari, presentazioni, adozioni.
Ti è permesso di apprendere e puoi imparare ad assimilare la tradizione e la cultura di uno stile attraverso le relazioni e i rapporti famigliari, dai legami che si instaurano e da un senso di appartenenza che ti entra nel sangue. Per esempio il tuo Sihing, fratello maggiore (colui che ha iniziato prima di te), ti aiuta, ti insegna e a sua volta tu nei confronti dei tuoi fratelli minori, con massimo rispetto per le figure, i ruoli e le gerarchie, affinché tutto possa concorrere alla corretta trasmissione dell’arte.
Si può ben comprendere che il kung fu tradizionale cinese non si limita ad un semplice esercizio fisico e tecnico di calci e pugni, ma è permea nel profondo ogni aspetto della formazione di un praticante.
La storia stessa della formazione degli stili tradizionali è riconducibile alle pratiche che si svolgevano nei clan, nelle famiglie, appunto, dove la trasmissione era garantita dall’appartenenza alla genealogia e chi non ne faceva parte non poteva nemmeno guardare le tecniche dello stile.
Alcune pratiche infatti erano, e tutt’ora sono, riservate solo ai discepoli diretti del Maestro, quelli che sono stati ritenuti idonei e hanno ‘oltrepassato la porta’ venendo ‘adottati’ e accettati all’interno della famiglia come discepoli, studenti a porte chiuse, attraverso la cerimonia del baishi con la quale l’allievo offre il tè al maestro giurando fedeltà.
Da quel momento si è membri della famiglia e si creano precisi equilibri e riconoscimenti, nascono specifiche forme di relazione, di rispetto e di profonda fiducia reciproca, e come conseguenza si diventa custodi e protettori degli insegnamenti ricevuti per poterli poi tramandare a propria volta.
L’appartenenza a un lignaggio di Kung fu infatti diventa una vera e propria credenziale.
In conclusione negli stili tradizionali il sistema di organizzazione di una scuola, basandosi come detto in precedenza sul sistema famigliare biologico, costituisce il cardine di garanzia della trasmissione e di esistenza dello stile stesso.
Infatti la somiglianza con la struttura famigliare biologica non è rappresentata solo dall’utilizzo di nomi come Shifu (padre), Sihing (fratello maggiore), che ne determinano i rapporti gerarchici, ma indica soprattutto in definitiva quel senso di sicurezza e sostegno derivante appunto dall’essere membro della famiglia e che permette di migliorare il proprio kung fu.
Ho avuto l’opportunità di entrare a far parte della famiglia del Pak Hok Pai, lignaggio Cheung Kwok Wah, con la cerimonia del baishi fatto per la prima volta ad Hong Kong nel 2010, dove ho ricevuto il mio nome cinese (Shou 守 An 安 ).
Oggi la famiglia (www.pakhokpai.eu) si è allargata, stiamo crescendo e sono fiero di far parte di questa splendida realtà insieme ai miei fratelli di pratica.
La famiglia nel Kung fu è un tatuaggio interno che hai e che ti porti con te per sempre.
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